dall’ANBI – “RECOVERY FOUND A RISCHIO PER L’INCAPACITA’ DELL’ITALIA DI RISPETTARNE IL CRONOPROGRAMMA”

13 Ottobre 2020

IL PRESIDENTE VINCENZI: “C’E’ IL GRANDE RISCHIO DI NON RIUSCIRE AD UTILIZZARE LA STRAORDINARIA OPPORTUNITA’ DEL RECOVERY FUND  PER L’INCAPACITA’ DI RISPETTARNE I TEMPI DI SPESA. INVECE DI STERILI DISCUSSIONI SU MEGAOPERE IRREALIZZABILI SERVONO PIANI CONCRETI PER SISTEMARE IL TERRITORIO”

 

“C’è il rischio serio di non riuscire ad utilizzare le fondamentali risorse del Recovery Fund, perché incapaci di rispettare il cronoprogramma previsto dall’Unione Europea; sarebbe un disastro per la nostra economia e soprattutto per il futuro delle giovani generazioni”: a denunciarlo, ancora una volta, è l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) attraverso le parole del suo Presidente, Francesco Vincenzi, intervenuto a Bologna in apertura del 1° Congresso Regionale dei Geologi dell’Emilia Romagna.

“Per questo – prosegue il Presidente di ANBIin alternativa alla cultura delle megaopere irrealizzabili entro il 2026, i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno presentato al Governo un Piano per l’efficientamento della rete idraulica del Paese, fatto di 858 progetti definitivi ed esecutivi, cioè rapidamente cantierabili, capaci di attivare oltre 21.000 posti di lavoro, grazie ad un investimento di quasi 4 miliardi e 340 milioni di euro.  E’ necessaria una grande trasformazione del Paese – prosegue Vincenzi - perché in Italia c’è una burocrazia buona, coerente con le scelte del Parlamento, me ce ne è un’altra che ne ostacola solamente l’applicazione; oggi, il problema non sono gli stanziamenti pubblici, ma l’incapacità di spenderli, nonostante le competenze, in materia di gestione idraulica del territorio, siano ormai chiare fra compiti di programmazione ed esecutivi. I Consorzi di bonifica ed irrigazione sono rimasti l’unico ente di area vasta con capacità progettuale: in pochi mesi sono riusciti ad impegnare circa un miliardo di risorse per il territorio ed ora si stanno aprendo i cantieri. In questo – conclude il Presidente di ANBI - grazie anche ad innovativi indirizzi di cultura idraulica assunti dagli enti consortili, si stanno creando  nuove prospettive occupazionali per figure professionali, quali geologi e biologi. Il futuro dell’Italia è in un nuovo modello di sviluppo, incentrato sul territorio e sui suoi valori originali e distintivi apprezzati nel mondo.”

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