Progetto didattico Agro Sonoro: IL VALORE DEL LAVORO NELLE FOTO DELL’ARCHIVIO DEL CONSORZIO DI BONIFICA

22 Maggio 2020

Il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino (CBAP) ha aderito al progetto Agro sonoro, note e scene da un territorio, per trasferire alle giovani generazioni la cultura stessa del territorio ed  informarle delle origini e tradizioni dell’area. In questi giorni si sarebbe svolta la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, che in questo momento particolare, è stata rinviata al 26 settembre sino al 4 ottobre.

Le attività di bonifica e difesa del suolo, di tenuta e vigilanza dell’assetto idrogeologico, di valorizzazione rurale dell’Agro, hanno una storia antica.

Le competenze e le conoscenze del territorio pontino da parte del CBAP derivano dal ruolo che gli enti preesistenti hanno svolto fin dalla fine del XIX secolo ed ancora svolge, con modalità in gran parte ancora identiche al passato ma anche mediante l’adozione di sistemi innovativi di gestione.  Il CBAP infatti, è stato istituito a seguito dell’unificazione del Consorzio della Bonificazione Pontina (1861) e del Consorzio di Bonifica di Piscinara, (1918) costituiti per prosciugare i campi paludosi a sinistra e a destra del fiume Sisto e per eseguire i lavori di bonifica nel territorio pontino.

Negli ultimi dieci anni, il CBAP ha intrapreso una serie di iniziative per riqualificare il proprio archivio storico mediante azioni di recupero documentale, riclassificazione ed  archiviazione al fine di tutelare e  valorizzare tutta la documentazione rinvenuta (Codice dei beni culturali e del paesaggio, d.lgs. 42/2004).

L’utilizzo di documentazione e foto dell’archivio storico consentiranno la rappresentazione della storia e della funzione del più importante Impianto Idrovoro dell’Agro Pontino, quello di Mazzocchio.

 

L’IMPIANTO IDROVORO DI MAZZOCCHIO                                    

Per il prosciugamento delle paludi Pontine è stata imprescindibile la realizzazione di impianti idrovori. Il più grande ed importante fu costruito nella zona di Mazzocchio nel bacino di Quartaccio, a Pontinia, per prosciugare un’area di circa 9.000 ettari, posta due metri sotto il livello del mare.

Viene spontaneo chiedersi come si fa a trasportare le acque che ruscellano dai monti e ristagnano nella pianura verso il mare se c’è un tale dislivello da superare?

La soluzione è l’impianto idrovoro, costituto da tre parti: la prima è la cosiddetta vasca d’arrivo dove confluiscono le acque, precedentemente raccolte dal collettore Selcella lungo circa 18 km, provenienti dai monti e che, se non convogliate verso il mare, impaluderebbero tutto il territorio circostante.

 

Superato l’incile, l’edificio delle paratoie, le acque infatti vengono fatte defluire nella parte centrale dell’impianto dove ci sono le pompe di sollevamento, con funzionamento elettromeccanico,  convogliate all’interno di condotte forzate e fatte defluire in un’altra vasca poco più piccola, detta di scarico, da dove, attraverso un altro sistema di chiuse (paratoie) ed un canale-condotta artificiale, vengono immesse nell’Ufente e da lì defluiscono naturalmente al mare.

 

visite guidate

 

Questo sistema di regolamentazione delle acque e di difesa del territorio è oggetto di interesse da parte di una numerosa collettività di ricercatori, studenti, associazioni, turisti sensibili alla sostenibilità ambientale o legati alla memoria, a cui il Consorzio  apre l’impianto per visite guidate, in particolar modo durante la Settimana Nazionale della Bonifica.

 

 

L’impianto è costituito da una parte centrale che ospita l’ampia sala macchine e due torrini laterali di tre piani. Il primo piano del primo torrino è adibito a sala video per le proiezioni di filmati storici, tra cui quelli dell’Istituto Luce-Cinecittà con cui è attiva da tempo una collaborazione. Il secondo piano ospita una mostra fotografica permanente costituita da alcune riproduzioni di mappe pre-bonifica e da alcune fotografie appartenenti all’archivio storico fotografico del Consorzio di Bonifica.

 

 

Il secondo torrino conserva, all’ultimo piano, l’archivio tecnico amministrativo degli ultimi cinquant’anni: la  documentazione è stata di recente riclassificata ed inventariata ed è online sul sito consortile. INVENTARI

Le immagini in bianco e nero sono datate 1934, appartengono al Fondo Mazzia e riguardano i lavori di costruzione dell’idrovora di Mazzocchio.

 

Ogni foto può suscitare ricordi che risuonano in sussurri o rimbombi, dipende dall’occhio e dal cuore di chi l’osserva; quello che emerge, al di là dei sentimenti e dei ricordi, è il valore del lavoro immenso, della fatica fisica nonostante l'impiego di macchine a vapore, grandi e piccole, senza le quali quella fatica sarebbe stata insopportabile.

A distanza di 86 anni dalla sua realizzazione l’impianto conserva intatto il suo fascino ed integra la sua funzionalità. In questo periodo la necessità di adeguarsi alle misure di contenimento dell’epidemia da Covid 19  ha determinato la sospensione delle visite e delle attività didattiche, che sono state tutte ripianificate per il  2021, sicuri che andrà tutto bene.

Un po’ di tempo fa, durante una visita guidata, un signore che si era allontanato dal suo gruppo “nascondendosi” dietro un pino a ridosso della vasca di scarico di Mazzocchio, mi disse commosso: “Sa, dottoressa, mio padre veniva qui a lavorare in bicicletta da Modena, mi raccontava della bonifica e di questo impianto, ed ora io sono qui a vedere con i miei occhi quello che avevo immaginato dai suoi racconti. Credo sarebbe orgoglioso di vedere quello che ha contribuito a realizzare è ciò che è diventato”.

 

Mi piace immaginare che la bicicletta ritratta nella foto in basso, in primo piano, sia quella del padre del nostro visitatore ed affermazioni del genere mi inducono a rinvenire più elementi possibili per valorizzare le attività svolte dall’Ente e ad impegnarmi ancora di più per rappresentarne l’importanza, non solo per il nostro territorio.

Barbara Mirarchi

 

 

Per approfondimenti:

LUCE PER LA DIDATTICA con il video sull'inaugurazione dell'idrovora di Mazzocchio

Progetto didattico AGRO SONORO

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